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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Socrate

Socrate dedicò la sua vita alla ricerca filosofica della verità, e per essa fu disposto addirittura a morire, nel 399 a.C., quando venne accusato e processato per aver influenzato e corrotto i giovani. Durante la sua vita fu al centro della scena filosofica entrando in contatto con Anassagora e con gli altri maggiori sofisti. Fu anche soldato attento alle esigenze della sua città e partecipò a numerose azioni di guerra, ma si distinse soprattutto nella vita civile. Non esitava ad opporsi all'opinione della maggioranza quando lo riteneva giusto, anche a rischio di gravi conseguenze (come l'accusa per empietà e corruzione dei giovani che gli costarono la vita). Tra i metodi più importanti del suo filosofare troviamo un processo molto lungo che si articola in varie fasi: la consapevolezza di non sapere, l'ironia e la maieutica. Quest'ultima, era l'arte di far partorire, proprio come una levatrice, la verità ai suoi interlocutori. La ricerca di Socrate consisteva infat

I sofisti

  I sofisti spostano l'asse tematico della filosofia dallo studio del cosmo a quello dell'uomo. Sostituiscono il metodo deduttivo con quello induttivo con particolare attenzione all'esperienza e all'osservazione dei fatti umani. Si pongono finalità pratiche, impegnandosi a livello educativo e pedagogico, insegnando la virtù (areté), fino ad allora ritenuta ereditaria e non insegnabile. Pertanto si qualificano come educatori professionisti, pretendendo un compenso per le loro prestazioni. Con un uso spregiudicato della ragione, criticano ogni istituzione, convenzione e dogma filosofico, ottenendo una prospettiva relativistica in ambito etico, conoscitivo e culturale e un'attitudine utilitaristica. Protagora è il fondatore della sofistica e il suo nome è legato al principio del relativismo etico, che egli formula così: "L'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono per ciò che sono e di quelle che non sono per ciò che non sono". Al sapiente (sofis

Ippocrate

  Ippocrate di Coo è stato un medico, geografo e aforista greco antico, considerato il padre della medicina scientifica. Egli rivoluzionò il concetto di medicina, tradizionalmente associata con la teurgia e la filosofia, stabilendo la medicina come professione. Ippocrate  introdusse il concetto innovativo  secondo  il  quale  la  malattia  e la salute di una persona dipendono da specifiche circostanze umane  della persona stessa e non da superiori interventi divini; egli fu anche il primo a studiare l'anatomia e la patologia (per farlo applicò la dissezione sui cadaveri). Inoltre introdusse  la dottrina umorale sulla quale si basano i concetti di salute e malattia.  Essa contraddistingue quattro umori: sangue, flegma, bile gialla e bile nera.   Il primo proviene dal cuore, il secondo dal cervello, il terzo dal fegato e il quarto dalla milza .

Zenone

  Discepolo di Parmenide, Zenone di Elea viene definito da Aristotele «inventore della dialettica», ossia della forma più antica di ragionamento logico. Egli, in fatti, con sottili argomentazioni, cercò di dimostrare che chiunque si fosse discostato dall'insegnamento del maestro sarebbe caduto in una serie insanabile di contraddizioni logiche. A tal fine utilizzava il metodo della riduzione all'assurdo delle tesi dell'avversario.

Parmenide e l’essere

Parmenide è vissuto a Elea (oggi Velia), un'antica colonia greca situata sulla costa della Campania a sud di Paestum, Parmenide crebbe in un ambiente culturale e intellettuale aristocratico. Scrisse un poema in versi intitolato Sulla natura, di cui ci restano il proemio (integralmente) e vari frammenti delle altre due parti rispettivamente dedicate alla verità e all'opinione. Solo l’essere esiste e può essere pensato Il messaggio di Pamenide: l'essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è, e non può essere; il che significa che soltanto l'essere esiste e che il non essere, viceversa, non esiste e non può neanche essere pensato. Possiamo affermare che è con il filosofo di Elea che ha inizio "l'ontologia", cioè lo studio dell'essere in quanto essere, nelle sue caratteristiche universali. La deduzione logica degli attributi dell'essere Parmenide, come molti dei filosofi arcaici, parte dal presupposto che il mondo non possa derivare dal n

I pluralisti

Si chiamano pluralisti quei filosofi che, a differenza dei primi filosofi, della scuola di Mileto, ritengono insufficiente un unico principio per spiegare la realtà e ricorrono a una molteplicità di principi , che unendosi e separandosi, ma non modificandosi nella propria natura, danno vita al divenire delle cose. I filosofi pluralisti sono Empedocle, Anassagora e Democrito: Per  Empedocle  l'uomo è costituito dagli stessi quattro elementi con cui sono costituiti tutti gli altri esseri viventi e tutte le cose del mondo. La conoscenza avviene mediante l'incontro fra lo stesso elemento presente nell'uomo e nella  cosa  percepita, da conoscere. Anassagora  sostiene  che, non può esistere una sola radice delle cose, ma innumerevoli. Anch'esse sono piccolissime come gli atomi, ma non indivisibili. A  Democrito  è stato attribuito il principio della conservazione della materia e dell'energia, per la sua affermazione che “Nulla è creato dal nulla né si distrugge nel nulla”