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Galileo Galilei

G alilei dimostra la verità della teoria eliocentrica copernicana la quale non è in contrasto con la Bibbia infatti fede e scienza hanno competenze e linguaggi diversi. Galilei critica il "principio di autorità" che determina un sapere astratto caratterizzato da finalismo ed essenzialismo il «mondo di carta» elabora il metodo scientifico fondata su la concezione matematica dell'universo e della natura la distinzione tra qualità oggettive e qualità soggettive Il metodo scientifico è articolato in: «sensate esperienze» cioè le esperienze compiute mediante i sensi momento osservativo-induttivo «necessarie dimostrazioni» cioè i ragionamenti condotti su base logico-matematica momento ipotetico-deduttivo «cimento» o verifica la prova dei ragionamenti scientifici attraverso procedure sperimentali Domande pagina 60 A Galileo si deve la prima verifica di tipo empirico della teoria copernicana dotata di un significato fisico oggettivo. La novità della posizione di Galileo consi

Giordano Bruno

Giordano Bruno è un filosofo e entusiasta cantore della natura, oltre che della rivoluzione astronomica avviata da Copernico.  Egli è l'artefice della moderna concezione dell'infinito: afferma che l'universo e uno spazio infinito, costituito da infiniti mondi e che Dio è il principio primo infinito da cui non può discendere che un effetto infinito.   Sostiene inoltre che Dio è immanente nella natura in quanto costituisce l'anima del cosmo che informa e plasma la materia come tale è conoscibile dall'uomo.   Giordano Bruno esalta la tecnica e lo spirito d'iniziativa dell'uomo infatti l'uomo è superiore agli animali perché possiede l'intelletto e le mani ossia gli strumenti con cui manipola e conosce le cose del mondo in vista del progresso tecnico e scientifico. Giordano Bruno inoltre indica la natura come il vertice della conoscenza infatti essa è oggetto dell'ardore conoscitivo dell'uomo il quale riesce a sottrarsi ai desideri bassi e volgari

Blade Runner

Blade Runner è un film di fantascienza ambientato a Los Angeles,  dove replicanti con sembianze umane vengono abitualmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie extra-terrestri. Il film è stato  diretto da Ridley Scott. Il primo Blade Runner uscì nell’anno 1982 ed  è vagamente basato su un romanzo di Philip K. Dick, "Cacciatore di Androidi".  Trama del film Rick Deckard è un ex poliziotto del L.A.P.D. (Los Angeles Police Department) richiamato forzatamente in servizio per andare a "caccia" e uccidere i replicanti. Quello che essi cercano è il loro costruttore, "colpevole" di averli dotati di un aspetto umano e capacità fisiche superiori, ma di una vita molto breve. La caccia di Deckard sarà violenta e serrata, resa più complessa dalla presenza di Rachael, un particolarissimo tipo sperimentale di replicante, femminile quanto e forse più di una donna autentica. Non senza fatica e sofferenza, i Nexus 6 saranno " ritirati" uno dopo

Aristotele - L’amicizia

L'amicizia, la philía, che viene considerata come una virtù o qualcosa di strettamente congiunto alla virtù.  Che cos'è l'amicizia? L'amicizia è di tre tipi: può fondarsi sull'utile, sul piacevole o sul bene. Coloro che stringono amicizia in virtù dell'utile o del piacevole non si apprezzano per se stessi, ma in vista di un qualche vantaggio reciproco. Gli anziani sono portati a stabilire amicizie dalle quali potrà derivare qualche vantaggio, i giovani a ricercare amicizie basate sul piacere. In entrambi i casi si tratta di amicizie effimere, destinate a esaurirsi non appena cessi l'utilità o la piacevolezza. La perfetta amicizia è quella che si fonda sulla virtù e sul bene, in cui si stima l'amico in quanto persona, in modo disinteressato: si tratta di un'amicizia poco frequente, che si consolida nel tempo attraverso una comunanza di vita e di intenti. Per Aristotele non si possono avere molti amici, perché la vera amicizia presuppone un uguale stat

Aristotele - La felicità quale fine dell'etica

II fine dell'etica è la felicità, la quale coincide con quella condizione di benessere che l'uomo sperimenta quando sta bene con se stesso, con gli altri e con il proprio ambiente. Infatti, la virtù rappresenta la disposizione abituale e costante ad agire secondo ragione. Vi sono due tipi di virtù: Le virtù dianoetiche (da diánoia, "intelletto") e le virtù etiche (da éthos, "costume", comportamento'): le prime consistono nell'esercizio stesso della ragione e si distinguono in atte (cioè la capacità di produrre oggetti), saggezza (la capacità di agire convenientemente), intelligenza (la capacità di cogliere i principi primi), scienza (la capacità dimostrativa) e sapienza (il grado più alto della scienza); le seconde consistono nella disposizione a vivere secondo ragione, cioè a dominare, con la razionalità, gli impulsi sensibili. Esse sono, ad esempio, la moderazione, la magnanimità, la temperanza...; la virtù etica più importante è la giustizia, come

Aristotele - La ricerca del "giusto mezzo"

L'etica aristotelica rivela un grande realismo nell'affrontare le questioni della vita pratica, rifuggendo da ogni estremismo idealistico. Essa si presenta come un'etica possibile, alla portata di ogni uomo. Se  sul piano sociale il modello è la classe media, sul piano filosofico la virtù appropriata è il "giusto mezzo", cioè l'equilibrio tra i due estremi del difetto e dell'eccesso: "La virtù sta nel mezzo". Ma come si stabilisce e si "misura" il giusto mezzo? Aristotele risponde con molta prudenza a tale questione. Egli sa bene che nel comportamento morale non si possono dare regole assolute e dunque non può esserci una misurazione rigorosa del giusto mezzo valida per tutti. La sua determinazione è affidata alla saggezza pratica (in greco phro-nesis), che varia in relazione al soggetto e alle condizioni oggettive. Si tratta di una posizione dettata da moderazione e flessibilità, che possiamo condividere ancora oggi e su cui vale la pe

Aristotele - L’etica e la politica

L'etica è una scienza pratica, che si occupa del comportamento dei singoli ed è rappresentata dalla ricerca e dalla determinazione del significato della felicità. Quest'ultima è il fine supremo, il bene sommo, perché non subordinato ad altri fini ma desiderabile per se stesso. La prospettiva etica di Aristotele muove dall'osservazione delle situazioni reali, degli usi e dei costumi dei popoli, e dalla conseguente riflessione su che cosa sia bene fare, tenuto conto delle circostanze concrete, sociali e storiche. Quella aristotelica è una posizione che si può considerare attuale in relazione alla nostra società multietnica e multiculturale, in quanto, anziché affermare in modo dogmatico la pretesa universalistica di un unico punto di vista morale, si sforza di trovare un compromesso intorno alla questione dei valori, considerando il rapporto tra gli individui, e tra questi e le istituzioni, in modo relativo e dinamico. Essa non è estranea al mutato clima politico in cui Arist