Aristotele - La ricerca del "giusto mezzo"

L'etica aristotelica rivela un grande realismo nell'affrontare le questioni della vita pratica, rifuggendo da ogni estremismo idealistico. Essa si presenta come un'etica possibile, alla portata di ogni uomo. Se sul piano sociale il modello è la classe media, sul piano filosofico la virtù appropriata è il "giusto mezzo", cioè l'equilibrio tra i due estremi del difetto e dell'eccesso:

"La virtù sta nel mezzo".

Ma come si stabilisce e si "misura" il giusto mezzo? Aristotele risponde con molta prudenza a tale questione. Egli sa bene che nel comportamento morale non si possono dare regole assolute e dunque non può esserci una misurazione rigorosa del giusto mezzo valida per tutti. La sua determinazione è affidata alla saggezza pratica (in greco phro-nesis), che varia in relazione al soggetto e alle condizioni oggettive. Si tratta di una posizione dettata da moderazione e flessibilità, che possiamo condividere ancora oggi e su cui vale la pena di soffermarsi.

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